In questi giorni mi sono imbattuta in molte discussioni sul
valore degli oggetti fatti a mano e su cosa possa o non possa essere
definito creativo.
Inizio col dire che quando ho iniziato a mettere le mani tra
perline e affini durante l’adolescenza, l’ho fatto emulando una moda scoppiata
in quegli anni tra molte mie amiche che iniziavano a creare collanine,
bracciali & co con cristalli e filo d’organza. Ho addirittura fatto un
mercatino in quel periodo (ebbene sì e nonostante la minore età!) mostrando con
grande coraggio le collane in fili di nylon e nodi, e tutte le altre cosine
realizzate con tanto amore e infinita ingenuità. E a quei tempi ai mercatini
non c’erano ancora i cinesi ;)
Ho proseguito ampliando un bel po’ le mie vedute e, come è
normale crescendo, i miei gusti, ma continuando a creare “solo” per me stessa
vari monili che ancora uso.
Nel 2008, purtroppo ma anche per fortuna per
tantissime cose che mi ha lasciato quel periodo, mi sono ritrovata con molto
tempo a disposizione e molte ore da passare in ospedale in balia dell’orologio. Da lì ho ricominciato a “creare” per amici e amiche soprattutto magliette
dipinte a mano, e questo mi ha fatto in qualche modo riscoprire l’amore per
tutto ciò che è disegno, pittura e design (?). Ho iniziato a frequentare molto
più di prima blog, forum e negozi on-line di handmade, a scoprire nuovi
materiali tra cui la shrink plastic di cui mi sono innamorata e che mi sono
fatta inviare dagli Stati Uniti (ancora ricordo il salasso della dogana!) perché
qui non esisteva. Non avete idea di quante prove abbia fatto prima di
riuscire ad ottenere qualche risultato diciamo decente dai miei monili. L’anno
scorso ho aperto questo blog, probabilmente con troppa fretta (le mie creazioni
di allora non mi soddisfano a pieno, ma forse l’anno prossimo anche quelle che
faccio ora mi sembreranno stupidate), ma comunque decidendo di buttarmi.
Da un anno a questa parte ho cambiato materiali, ho iniziato
a disegnare su carta e poi a trasferire e colorare sul pc i miei disegni (se
volete un esempio lo trovate qui), a imparare con mille tentativi sbagliati
come poter trasferire le immagini su un materiale rigido, leggero ma
sufficientemente poroso da soddisfarmi, a inserire i miei disegni in cammei
(con non poca difficoltà), ma anche come trovare immagini gratuite e foto su
internet, colorarle, rielaborarle e renderle mie, insomma un miliardo di cose
che hanno impiegato e continuano a impiegare molto del mio tempo.
Ci sono tantissimi creativi che creano i loro pezzi
completamente dal niente (forse il rame e la carta la comprano anche loro J) e ricevono da parte mia e di
tantissime persone rispetto e ammirazione.
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DuediQuadri
Ci sono altri creativi che invece
comprano gran parte dei loro componenti e li “assemblano” e ricevono da parte
mia lo stesso rispetto e ammirazione.
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Forse guardando i loro lavori risulta più
facile dire “potrei farlo anch’io”? Certamente, potrei senza problemi prendere
una foto, cercare i materiali (ammesso di trovarli) e riprodurre una copia. Una copia per l’appunto, l’idea
non è stata mia e il fatto che sappia mettere una monachella o maneggiare pinza
e chiodini non mi rende automaticamente capace di concepire, pensare, creare
con la mente un oggetto.
Mi rivedo tantissimo in Gabriella ed Elisa e penso che moltissime persone possano pensare che non ci sia
niente di complicato e difficile dietro ai miei lavori, ma così non è. Forse il
risultato potrà non essere apprezzato da tutti, ma è frutto di tanto lavoro. Mi piace condividerlo con gli altri,
senza darmi troppi titoli.
Post scriptum:
Voglio sottolineare che ammiro davvero tanto tutte e tre le
persone che hanno scritto i post citati sopra (anche perché sennò non seguirei
i loro blog), e che mi trovo d’accordo in certi aspetti con tutte e tre. Volevo
solo dare la mia opinione in merito perché è una questione su cui mi interrogo
da molto tempo, che ha mille sfaccettature e su cui secondo me prese di
posizione troppo nette portano solo a fraintendimenti e polemiche. Così credo
che abbia moltissima ragione Gabriella, quando racconta della realtà di molti
mercatini che ci sono in giro oggi, come anche Alessia quando invita a
parteciparvi comunque per far conoscere ciò che sta dietro alle nostre
creazioni e infine anche Elisa quando mette l’accento sull'ignoranza e l'ingenuità (?) dei compratori/osservatori esterni. Per me che sono un’appassionata
ci vogliono due minuti a capire quanto valore abbiano le creazioni di tutti i
bravissimi artisti che vedo in giro, su internet come per strada, e apprezzarle. Per
altre persone la cosa non è immediata, perché non sanno distinguerne e
comprenderne non solo la manualità, ma anche l'idea che vi sta dietro.
Cara Elena, intanto grazie per avermi citata. Mi rivedo nelle tue parole, soprattutto per quanto riguarda l'esperienza di ricerca dei materiali, i tentativi continui e faticosi volti a trovare uno stile che ci rappresenti e che sia fedele alla "filosofia" che abbiamo scelto. Il modo che hai di metterti " a nudo" in questo post è molto bello, credo che sia specchio per molti... ognuno di noi ha alle spalle un percorso fatto di tentativi, di errori, di evoluzioni. Anche io quando guardo i miei lavori di qualche anno fa vorrei cancellarli... ma poi capisco che quei tentativi mi hanno permesso di scoprire nuove cose. Il nostro è un lavoro che nasce non solo in modo astratto, da un progetto, ma si modifica continuamente attraverso il conTATTO con i materiali...
RispondiEliminaAssolutamente hai ragione quando dici che anche chi realizza dei prodotti in assemblaggio può essere un artigiano o un designer. Quello che fa la differenza è sempre il COME e non bisogna mai generalizzare troppo o banalizzare. Mi dispiace che a seguito del mio post, alcuni abbiano frainteso le mie parole al punto da definirle "denigratorie e autocelebrative". Sono contenta invece di tutti gli scambi sereni e costruttivi che sono venuti fuori in questi giorni, ho scoperto una rete di solidarietà molto forte in rete, ho conosciuto tante persone che sono aperte al confronto e che hanno tanto rispetto (quello vero, non di facciata) per il lavoro degli altri.
Un bacio e in bocca al lupo per il tuo lavoro,
Gabri.
Grazie per le bellissime parole e per essere passata a leggermi... Sono sicuramente argomenti su cui ci dovrebbe essere più confronto,un confronto "vero" e rispettoso, quindi ti ringrazio ancora per il post che ha dato via a tutte queste riflessioni!
EliminaUn bacio, Elena
Cara Pucci ti ho scoperta oggi per caso e condivido ogni tua sillaba ..ogni tua perlina! Anch'io creo ma in modo diverso ..e come te sono ligure ( Sestri Levante ) . Mi piace mi=olto il tuo stile , soprattutto le creazioni in Shrink Plastic ! Se hai bisogno di acquisti fammi sapere ..a Giugno torno in California e faccio rifornimento di materiali per me .
RispondiEliminaAncora complimenti e un grosso in bocca al lupo !!!
Daniela.